Sono di Alberto Colombo e Daniele Delli Carri i primi volti nuovi del Pescara per la stagione 2022/23. Sono stati ufficializzati questa mattina nell’head quarter del club biancazzurro, l’Ekk Hotel di Città Sant’Angelo, con il presidente Daniele Sebastiani che ha presentato, rispettivamente, il nuovo tecnico e il nuovo direttore sportivo.
“Il mister lo avete conosciuto un po’ in ritardo – l’incipit di Sebastiani – ma già lo scorso 4 giugno, nel mio ufficio, dopo due ore di colloquio, mi era piaciuto e avevamo trovato l’accordo. D’altronde lo avevamo seguito accuratamente in questi anni nel corso della sua carriera e sono certo che rappresenti il profilo giusto per il Pescara. Lo ringrazio per la pazienza e anche per aver rifiutato qualche chiamata importante, pur di allenare qui oggi. Al direttore sportivo ho chiesto di fare una squadra con il giusto mix di giovani, ma talentuosi, e giocatori esperti. Da noi i giovani vengono sempre con grandi stimoli, per questo li cercheremo forti in modo che possano essere utili per noi e si valorizzino loro. I meno giovani, gli over per intenderci, dovranno avere grande dedizione al lavoro. Inutile negarlo, veniamo da una fase stagnante, la C non è una categoria da cui è facile risalire, abbiamo assoluta necessità di rinnovare per ottenere risultati”. Poi annuncia altre novità. “La guida tecnica della formazione Primavera verrà affidata a Ledian Memushaj, che smetterà definitivamente di giocare. Ricominceremo con la campagna abbonamenti, oltre ad iniziative che coinvolgeranno anche le scuole, per ripopolare l’Adriatico e dare nuova linfa alla passione per i colori della nostra città”.
Il neo tecnico Colombo, entusiasta del nuovo elettrizzante incarico, da parte non manca di ringraziare la vecchia società (il Monopoli, dove nell’ultima stagione è arrivato ai quarti di finale play off). “Sono molto grato – esordisce il nuovo trainer – a chi mi ha dato questa grande possibilità, quindi al presidente Sebastiani e al direttore sportivo Delli Carri, ma mi preme molto anche ringraziare la società e tutto lo staff che ho lasciato, perché se sono qui è anche merito loro. Mi trovo davanti ad un compito complicato, ma molto stimolante, ed è proprio questo quello che cercavo: una piazza che potesse crearmi delle difficoltà superiori, pressioni esterne e mediatiche, tutte cose che, ovviamente, Pescara ha, perché abituata a ben altri scenari. Oggi ho qualche motivo in più per essere maggiormente sicuro di me stesso, ho più esperienza alle spalle, e non vedo l’ora di ri-misurarmi e mettermi alla prova, poi, come sempre, sarà il campo a parlare. In uno scenario del genere – specifica Colombo – è fondamentale ottenere subito buoni risultati, ma non solo, è cruciale anche come si raggiungeranno. Il mio obiettivo è unire questi due punti, che saranno prioritari per far riesplodere l’affetto in una piazza delusa”.
Quindi, sulla squadra da costruire. “Per ciascun allenatore ogni anno rappresenta una possibilità per incidere sul proprio futuro, così come per ciascuna squadra l’obiettivo è dare il massimo e fare al meglio delle possibilità il proprio lavoro. Il nostro team sarà sicuramente un connubio eterogeneo. Credo molto nel lavoro sui giovani e con i giovani, ma serve anche ricercare giocatori mentalizzati su questa categoria, che sappiano bene che molte partite si vincono in modo sporco e con una mentalità più operaia, senza nulla togliere a questo termine, piuttosto dandogli un estremo valore, perché magari ci vorrà un lavoro meno tecnico, ma più di aspetto caratteriale. Orientativamente il modulo sarà piuttosto offensivo, con una linea a 4 in difesa ed un centrocampo a 3, la struttura d’attacco la studieremo strada facendo”. Suo anche un commento sui gironi, data l’esperienza sviluppata in ciascuno. “Parlando in termini di media i gironi A e B constano di maggiore qualità tecnica, mentre nel girone C conta di più l’aspetto caratteriale visto che il fattore ambientale influisce maggiormente, il che non significa che non ci siano squadre di alto livello”.
Euforico anche il direttore sportivo Daniele Delli Carri, tornato in biancazzurro dopo 10 anni. “Sono ultra stimolato e un, non lo nego, un po’ emozionato. Fondamentalmente, sono una persona dedita al lavoro, attraverso il quale si arriva a degli obiettivi e, per me, l’obiettivo è sempre stato Pescara, che è la mia casa. Tornare qui era la mia priorità. La tifoseria è esigente, ne sono consapevole, tuttavia le contestazioni non sono un problema: zero chiacchiere, conta arrivare ai risultati concreti. Con il presidente, pur essendoci allontanati in passato, sono sempre rimasto legato. Il mio compito adesso è cercare di operare al meglio nel mercato per soddisfare le esigenze dell’allenatore. I nomi? Qualcuno è già uscito, ma non parlo in questa fase. Al momento non abbiamo deciso chi sarà confermato, faremo delle valutazioni nelle prossime ore e ci muoveremo anche in questo senso. Qualcuno andrà via anche per sua scelta, qualcun altro per nostra. Abbiamo quasi tutti giovani di proprietà, sono cinque o sei i “grandi”, i veterani, dovremo capire chi tra loro potrà darci una mano”.