Amarcord… Sansovini tre volte sindaco

Sabato 28 febbraio 2015 si gioca la 28° giornata del campionato di serie B 2014 – ’15 ed il Pescara è di scena sul campo della Virtus Entella. Prima di pigiare il tasto “Play” per avviare la presentazione del match, appare però d’obbligo riannodare il nastro biancoazzurro al 2 febbraio 2015, quando, la sfida del “Comunale” di Chiavari conosce un intrigante anticipo nelle stanze del calciomercato, proprio nella zona Cesarini delle trattative: l’attaccante Aniello Cutolo passa all’Entella a titolo definitivo, sancendo la cessione di Marco Sansovini al Delfino.

Una mossa che rinnova e non poco l’entusiasmo in riva all’Adriatico, dopo più di qualche malumore per la cessione di un altro attaccante, Maniero, al Catania. Tutto come sei anni prima, quando il 1° settembre del 2009, poco prima della chiusura dei trasferimenti dei calciatori, Sansovini, firmando un quadriennale da 600.000 euro a stagione, si era reso protagonista della seconda avventura in maglia pescarese che si sarebbe poi trasformata in una valanga di goal – 32 in 114 apparizioni tra il 2009 ed il 2012 – culminando addirittura con una doppia promozione dalla Lega Pro alla A, quest’ultima conquistata dopo la consegna della fascia destra del campo oltre che quella di capitano da parte di Zeman. Nel tridente che si insinua senza pietà nelle difese avversarie, Immobile fa centro 28 volte, dieci in più di Insigne, ma è un anno da sogno anche per Sansovini, autore di 16 goal nonostante il decentramento voluto dal Boemo.

Tutto però era cominciato due anni prima in serie C1, quando Sansovini, soprannominato affettuosamente il “Sindaco” dai tifosi biancoazzurri, grazie a 16 reti in 29 apparizioni, si era immediatamente guadagnato il consenso del pubblico, nonostante il deludente settimo posto della squadra. Non a caso il Grosseto, società proprietaria del cartellino, al termine della stagione, gli impone il percorso inverso della Tirreno – Adriatico ed in Maremma il “Sindaco” strappa nuovi consensi tra il pubblico biancorosso, segnando 16 reti in 41 partite di serie B e sfiorando quella che sarebbe stata la prima, storica, promozione del Grosseto in A, sfumata solo ai play off in un terribile derby contro il Livorno.

Un’amarezza che, insieme all’attaccamento alla fascia biancoazzurra, spingerà poi il “Sindaco” a cavalcare il ritorno in grande stile a Pescara, rinunciando ad una maglia da titolare sicura in B con i biancorossi ed accettando di scendere di categoria. Ora, il terzo mandato del “Sindaco” Sansovini lo pone di fronte al suo più recente passato in Liguria, dove in metà stagione ha segnato quattro reti in 19 partite. Sette giorni prima, il primo squillo di tromba dell’attaccante romano, alla terza presenza da subentrante: siluro da 30 metri al 90’per il decisivo 1 – 0 sul Catania dopo quattro turni senza vittoria e nono posto a meno uno dall’ultimo utile per i play off. Baroni, allenatore del Delfino, privo di Fornasier nelle retrovie, sbarca a Chiavari con il modulo 4-4-2 poggiato su Fiorillo in porta, Zampano, Salamon, Zuparic e Rossi in difesa, Politano, Memushaj, Selasi e Bjarnason a centrocampo Sansovini e Melchiorri in attacco.

L’Entella, che non può schierare per infortunio altri due ex del Pescara, ovvero il portiere Pelizzoli e l’attaccante Sforzini, approdata in B per la prima volta nella sua storia, soffre, ma lotta, sgomitando insieme ad altre cinque squadre al quint’ultimo posto per evitare i play out. La panchina del tecnico Prina è comunque in pericolo ed il tecnico dei liguri cerca di rafforzarla piantando un Abete i cui rami sono Paroni tra i pali, Iacoponi, Ligi, Russo e Belli nel pacchetto arretrato, Costa Ferreira, Botta e Troiano in mediana, Cutolo e Masucci alle spalle dell’unica punta Eric Lanini.

Dodici minuti ed è tutto chiaro: l’incrocio pericoloso Cutolo – Sansovini vede l’Entella schiantarsi contro la politica della tolleranza zero per i sentimentalismi imposta dal “Sindaco”. Zampano, preferito al rientrante Pucino, crossa basso dalla destra e Sansovini, in campo per la prima volta dall’inizio al posto dello squalificato Pasquato, spalle alla porta controlla con il sinistro per poi girarsi prepotentemente di 180° ed infilare di destro sul palo opposto Paroni. Il pubblico di casa non fa neanche in tempo a metabolizzare il doloroso 0 – 1 dell’ex perché tempo due minuti ed il “Sindaco” fa di nuovo la voce grossa: errore grossolano di Paroni su un retropassaggio apparentemente innocuo di Russo e palla consegnata a Sansovini che dalla lunetta mette a fil di montante.

Il Delfino è assoluto padrone dell’Entella, che il parziale riscatto di Paroni salva dallo 0 – 3, dopo una splendida azione Politano – Memushaj – Melchiorri. Poi, al 25’, gli uomini di Prina sono fin troppo fortunati a riaprire la partita grazie ad un tracciante di Eric Lanini, che appena dentro l’area beffa Fiorillo sul secondo palo. E’ però soltanto un episodio, perché gli abruzzesi tornano a comandare, sfiorando nuovamente la terza marcatura con Bjarnason, scellerato a mandare sopra la traversa a porta vuota, dopo una respinta di Paroni su tiro di Politano. Ma è sempre il Sindaco a dettar legge tra le file del Pescara e ad imporla a Chiavari al secondo minuto di recupero: ritorno al glorioso passato di ala destra, numero da circo ai danni di Ligi e cross perfetto per la testa di Bjarnason che stavolta non sbaglia, cancellando l’errore precedente.

Il secondo tempo vede l’Entella abbandonare definitivamente la contesa, consentendo al Delfino di avviarsi ad una vittoria dal punteggio tennistico. Politano impegna Paroni dalla distanza e la difesa ligure chiude successivamente su Melchiorri. Poi, al 63’, ancora una volta, Sansovini: Politano, imprendibile per l’Entella, squarcia la difesa avversaria, confezionando la tripletta del “Sindaco”, che aggiorna ulteriormente score personale e storia biancoazzurra: 52 reti che lo collocano al terzo posto nell hall of fame dei bomber pescaresi. Scavalcato Gelsi, a meno tredici dalle 65 marcature di Giampaolo, senza poter insidiare solo le 120 segnature di Tontodonati. Numeri che valgono a Sansovini, sostituito da Brugman, la meritata standing ovation di parte del suo ex pubblico, da cui piove anche qualche fischio che sa tanto di rimpianto.

Per l’Entella diluvia sul bagnato, ingrossandosi di difficoltà: rosso per Russo, colpevole di fallo da ultimo uomo su Melchiorri. Proprio quest’ultimo, divenuto dopo l’uscita di Sansovini l’unica punta abruzzese, timbra splendidamente di tacco la cinquina del Delfino, raccogliendo un cross rasoterra da destra dell’ottimo Zampano ed interrompendo un digiuno di goal iniziato la vigilia di Natale. Così, a dieci minuti dalla fine, è solo per gli almanacchi il 2 – 5 firmato di testa su azione d’angolo da Masucci, non di certo un “pennellone”, a conferma della testa del Delfino ormai sotto la doccia.

Negli spogliatoi tutta la soddisfazione del Sindaco, che promette altri goal per guadagnare i play off. Del resto, si è sempre in campagna elettorale..!

Federico Ferretti