Domenica 22 gennaio 1995 è in programma la 19° giornata del campionato di serie B 1994 – ’95 ed il Pescara è di scena a Palermo. Due vittorie casalinghe inframezzate da un pareggio esterno hanno rasserenato un po’ le festività natalizie del Delfino, tiratosi su in classifica fino al tredicesimo posto. Ora, bisogna archiviare in fretta un girone d’andata a dir poco disastroso, costato la panchina, dopo tredici turni, al tecnico Rumignani, rimpiazzato da Oddo. Per il nuovo allenatore, il problema numero uno da risolvere è senz’altro quello di una difesa colabrodo, la peggiore del torneo con 28 reti subite, al pari del Como, terz’ultimo, addirittura una in più del fanalino di coda Lecce.
Nonostante i numeri, però, non sparate sul portiere. Anzi, a suonare una delle poche note liete nella stonata sinfonia biancoazzurra ci pensa tra i pali un ragazzino di 17 anni di Guardiagrele, Morgan De Sanctis. Eroe per caso, promosso dalla Primavera in prima squadra, complici i contemporanei infortuni dei più esperti estremi difensori Cusin e Spagnulo. Un esordio in B da dodicesimo non fortunato nel 2 – 0 a Piacenza, uno da titolare indimenticabile una settimana dopo, sul neutro di Francavilla al Mare. Avversario di giornata il Venezia, che, al 24’ del primo tempo, quattro minuti dopo il vantaggio abruzzese con Baldi, si procura un calcio di rigore. Sul dischetto, un attaccante ventunenne che, al pari di Morgan, pare un predestinato, Cristian Vieri.
Ma la sfida tra i talenti del nuovo millennio la vince De Sanctis, che si oppone a Bobo con un grande intervento, raccontato in diretta con voce comprensibilmente emozionata da un altro debuttante ai microfoni di Radio 1 per “Tutto il calcio minuto per minuto”, Antonio Monaco, nuovo corrispondente dall’Abruzzo al posto di Lucio Valentini. Siamo alla settima giornata e, di lì in avanti, più nessun dubbio per Rumignani e poi per Oddo: è Morgan ad essersi guadagnato la maglia numero uno del Delfino, confermatissimo anche nella trasferta siciliana insieme a Gaudenzi, Nobile, Terracenere, Loseto, Alfieri, Palladini, Gelsi, Di Giannatale, Ferazzoli e Giampaolo. “La serie A ti fa male, lo sai”!
Sembra essere il ritornello perfetto per le Aquile rosanero, puntualmente riportate sulla terra ogni volta che vengono chiamate a compiere il salto di qualità, spiccando il volo verso la zona promozione. Fatto sta che, dopo aver partecipato a lungo al festival delle occasioni mancate, senza vittorie da tre turni, chiusi con due sconfitte ed un pareggio, la squadra di Salvemini si è assestata all’undicesimo posto insieme alla Lucchese, tre spanne sopra al Pescara, ma con una partita in meno, da recuperare in casa, contro l’Atalanta, tre giorni dopo la sfida contro Oddo e co. Le Aquile in formato anti Delfino schierano Mareggini, Brambati, Caterino, Iachini, Taccola, Biffi, Petrachi, Fiorin, Criniti, Maiellaro e Bianchi.
Salvemini non può contare sul capocannoniere di squadra Campilongo, autore di sette reti, e di un altro attaccante, Rizzolo, entrambi squalificati, ma la difesa biancoazzurra balla lo stesso, anche perché orfana del veterano Righetti, infortunato. Davvero brutto il primo quarto d’ora vissuto dagli abruzzesi, graziati da Criniti – incapace di deviare in porta un tiro di Maiellaro, abilmente sfuggito a Gaudenzi – e soprattutto da Fiorin, davvero maldestro nel ciccare un pallone che doveva essere solo spinto in goal.
De Sanctis prima sospira di sollievo poi, alla mezz’ora, insieme ai compagni ringrazia vivamente il collega Mareggini, impaperatosi piuttosto goffamente su una conclusione non certo imparabile dai venti metri di Ferazzoli. Passate inaspettatamente in svantaggio, le Aquile perdono la rapacità dimostrata nel primo scorcio di gara, rischiando di beccarsi lo 0 – 2 ad opera di Loseto, che sotto porta manda fuori di testa una punizione di Nobile.
Subito un cambio per Salvemini dal primo minuto del secondo tempo: fuori Bianchi e dentro il giovane centrocampista Di Somma, neanche ventenne. Il neo entrato porta corsa e buona visione di gioco, anche se il Palermo fatica molto a trovare varchi nella retroguardia biancoazzurra, sempre più abbottonata. Eppure, al 16’, grazie all’ispirazione di un Maiellaro tornato di nuovo su buoni livelli, è proprio Di Somma, lanciato dal fantasista rosanero, ad andare sul fondo ed a crossare al centro per Criniti, che supera De Sanctis e festeggia con uno striptease sotto la curva Nord il suo primo goal con la maglia delle Aquile, che vale il pareggio ed anche il… perdono dal giallo da parte dell’arbitro Pacifici.
Il tutto proprio quando forse Oddo stava cominciando a pregustare la prima vittoria esterna, anche se è questione di un attimo passare dai rimpianti per i due punti persi al coccolone di ritrovarsi sotto 2 – 1. Che non si materializza solo per un’autentica prodezza di De Sanctis, che salva il Delfino con un balzo felino sotto al sette a togliere uno splendido pallonetto di Maiellaro, lanciato da Iachini.
E c’è già chi chiede l’avvio del processo di… “Sanctificazione” di Morgan!
Federico Ferretti