Al 10’, bel cross dalla destra di Gattelli e pronta girata a centro area di Piras, alta di poco, a cui risponde, un minuto dopo, una conclusione dalla distanza di Nobili, parata da Corti. Il Delfino fa molta densità a centrocampo per cercare di soffocare i sardi, ma ha il demerito di lasciare Silva troppo isolato, facile preda dei difensori avversari. I rossoblu non entusiasmano, però denotano grande compattezza, subendo davvero poco o nulla. Piras, attivissimo, serve in area Selvaggi, che sfiora il vantaggio calciando alto. Poi, al 38’, Marchetti si conferma protagonista in positivo, proprio come all’Olimpico nel pareggio contro la Lazio di sette giorni prima: il numero dieci del Cagliari calcia un angolo mal respinto dalla retroguardia abruzzese, la sfera gli ritorna sui piedi, nuova sparata potentissima in diagonale e testa di Pellegrini a fare da spalla giusta “flipperiana” per mettere fuori causa Pinotti e portare i sardi avanti 1 – 0. Una mazzata sul piano psicologico per gli uomini di Giagnoni, che rischiano, due minuti dopo, di subire il raddoppio rossoblu, ottimamente sventato da Pinotti, che dice no ad una pregevole conclusione di Gattelli dal limite dell’area.
Nella ripresa è soprattutto il bravo Cerilli a trascinare il Delfino nel tentativo di risalire la corrente. Il centrocampista biancoazzurro è praticamente ovunque, anche se l’occasione buona per il pareggio capita a Cinquetti che, però, invece di servire il liberissimo Silva, si intestardisce nel voler tirare, colpendo l’esterno della rete. Sul piano del ritmo in mediana ci si aspetterebbe qualcosa in più dal neo acquisto biancoazzurro Negrisolo, appena arrivato nel mercato di riparazione allora autunnale, e, invece, ci si ritrova a rimpiangere in più di una circostanza lo squalificato Boni. Quindi, negli ultimi venti minuti, Giagnoni decide di osare, inserendo l’attaccante Di Michele al posto di Cinquetti. Tiddia, di contro, temendo i fuochi d’artificio biancoazzurri nel finale, prova a spegnerli aggiungendo un difensore, Canestrari, al posto della punta Piras, che, prima di abbandonare il campo, calcia sul fondo. Infine, al 32’, Nobili batte una punizione troppo centrale per sorprendere il sempre attento Corti.
Così, è Tiddia a superare ancora una volta Giagnoni, che vede il suo Delfino affondare nuovamente lontano “dall’Adriatico”…
Federico Ferretti